Il dolore alla spalla si può contrastare anche con l’alimentazione: vediamo quali alimenti possono rivelarsi preziosi alleati 

Il dolore alla spalla è piuttosto comune ma bisogna distinguere le varie tipologie per affrontare un percorso di cura adeguato.
Il dolore si scatena quando si muove la spalla o durante la notte, ma può essere originario della spalla oppure secondario, nel caso in cui sono compressi i nervi della colonna cervicale. In questo caso si parla di brachialgia

Ma come si fa a distinguerli? 

In entrambi i casi il dolore alla spalla si riacutizza quando muovi la spalla ma se sono presenti altri fenomeni come ad esempio il formicolio che scende fino al gomito, alle mani o alle dita, è molto probabile si tratti di disturbi legati all’apparato cervicale. 


Chiunque può soffrire di dolore alla spalla ma come in tutte le patologie alcune tipologie di persone sono più predisposte, in primis gli anziani: questi ultimi vanno incontro a processi degenerativi causati dalla vecchiaia, quindi spalla artropatica dato dall’alterazione di cartilagine (artrosi, appunto). 

Tra i 30 e i 60 anni possono emergere patologie collegate alla tendinopatia della cuffia dei rotatori: la cuffia dei rotatori è composta da 4 tendini degli stessi muscoli che permettono alla spalla di ruotare e spostarsi. 

La cuffia -e i suoi tendini- devono presentare un funzionamento armonioso per coordinarsi alle altre articolazioni della spalla (5 in totale); se non c’è comunicazione con la scapola, ad esempio, subentreranno delle disfunzioni e la cuffia soffrirà un sovraccarico che porta all’infiammazione e alla rottura delle sue componenti. 


Un’altra causa strettamente connessa al dolore di spalla riguarda i disturbi metabolici, che possono comportare alcune patologie come la capsulite (anche detta frozen shoulder), spesso diretta conseguenza di traumi o grandi problemi a livello di metabolismo legati ai livelli di zucchero o a questioni ormonali- tiroidei. 

La capsulite inizia con una piccola rigidità della spalla accompagnata da un dolore importante; più passa il tempo e più il dolore diminuisce mentre aumenta la rigidità della spalla che a lungo andare finisce per bloccarsi.

Combattere le patologie della spalla con l’alimentazione 

L’alimentazione è una grande alleata nel combattere diverse malattie, e anche nel caso di dolori alla spalla si rivela utile. Per ridurre lo stato infiammatorio della spalla come prima cosa bisogna eliminare alcuni alimenti come le farine bianche e gli zuccheri; al contempo, l’assunzione di omega3 con alimenti come pesce azzurro, noci, olio e semi di lino, aiuteranno le membrane a rinforzarsi. 

Nel caso specifico della capsulite si possono assumere alimenti in grado di drenare l’infiammazione poiché ricchi di estratti vegetali come spinaci, sedano e carote. Anche la cartilagine si può rinforzare attraverso il cibo, tra gli alimenti utili il brodo alla vecchia maniera, quello fatto con ossa e cartilagini, che crea una gelatina da usare come condimento nelle preparazioni almeno 3-4 volte a settimana.
Un altro prezioso elemento da integrare nella dieta è il bicarbonato alimentare: 2 grammi al giorno -equivalenti a un cucchiaino da caffè- sono in grado di spegnere l’infiammazione per 4 ore, lo stesso effetto che si ottiene con la tachipirina. 


I cibi che favoriscono e aumentano l’infiammazione sono i pomodori, specie se fuori stagione, e gli zuccheri che sono alla base della maggior parte dei processi infiammatori.

Si possono usare anche supplementi naturali a base di acidi grassi, 2 o 3 grammi al giorno da assumere con i pasti; agrumi e vitamina C bloccano l’enzima che degrada l’acido ialuronico e quindi la capacità di muoversi dell’articolazione, è molto importante inserirli nella dieta e imparare a consumarli abitualmente.

Cause e rimedi per le patologie della spalla 

L’osteopatia tratta la capsulite con un approccio globale, dove lo stretching scapolo toracico ha un ruolo chiave. Gli aspetti meccanici e neurologici delle patologie vengono trattate insieme all’osteopata ma il paziente deve contribuire anche a casa, facendo gli esercizi consigliati tra le 4 e le 5 volte al giorno. 


Trattare l’infiammazione allo stato iniziale è importante perché aiuta a bloccarla: non trascurare i sintomi quando li avverti perché se l’infiammazione non viene curata peggiora e i tempi di ripresa si allungheranno.

Per contrastarla si usano le infiltrazioni, utili per aiutare la capsula a distendersi e decomprimere, ma il cortisone oltre che nelle infiltrazioni può essere prescritto anche per via orale. Nei casi più gravi occorrerà sottoporsi all’intervento chirurgico.

Tornando al discorso legato all’alimentazione, nel caso di dolore acuto sarebbe meglio mangiare per 2 o 3 giorni solo alimenti a base vegetale, rispettando il digiuno per almeno 16 ore; oltre ai vegetali, è bene associare ai pasti integratori a base di vitamina C, omega 3 e bicarbonato nelle dosi che abbiamo consigliato. 

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