L’osteopatia è una professione sanitaria (legge 3/2018 – “Legge Lorenzin” – del gennaio 2018).
Questa disciplina pone l’accento sull’integrità strutturale e funzionale dell’organismo e la tendenza intrinseca di quest’ultimo verso l’autoguarigione.
L’osteopatia si basa sul rapporto struttura-funzione: attraverso manipolazioni e tecniche specifiche si dimostra efficace per il trattamento di disturbi che interessano l’apparato neuro-muscolo-scheletrico dopo una opportuna anamnesi e valutazione funzionale.
Vediamo in cosa consistono le tecniche osteopatiche:
Tecniche strutturali
- La tecniche strutturali sono definite tali poiché ristabiliscono la mobilità della struttura ossea tramite tecniche di normalizzazione non invasive
Tecniche craniali
- Le tecniche craniali agiscono sul movimento di congruenza fra le ossa del cranio, e dell’osso sacro. Esse consentono il riequilibrio e l’armonia delle funzioni craniosacrali. Con queste tecniche si agisce in particolare sulla vitalità dell’organismo.
Le tecniche viscerali
- I visceri si muovono in modo specifico sotto l’influenza della pressione diaframmatica (muscolo primario della respirazione). Alterazioni della dinamica respiratoria ed altri fattori intrinseci viscerali possono portare all’ innesco della disfunzione osteopatica viscerale. L’intervento osteopatico mira a risolvere la disfunzione e a ristabilire la comunicazione tra il viscere in lesione ed il sistema ad esso connesso.