Le patologie dell’anca: quali sono e come intervenire

Iniziamo con le presentazioni: l’articolazione dell’anca, detta anche articolazione coxo-femorale, è formata da femore e osso iliaco. Attorno a entrambe le strutture si trova la cartilagine, una superficie liscia il cui scopo è attutire i colpi ed evitare l’attrito tra le ossa, permettendo loro di scorrere senza problemi l’una sull’altra.
L’articolazione è lubrificata dal liquido sinoviale, prodotto dalle membrane che circondano la cartilagine.

L’anca regge il peso del corpo contribuendo allo stesso tempo all’agilità: l’anca ci permette infatti di camminare e di correre, saltare e compiere tutte le attività che svolgiamo quotidianamente con le gambe. 

Va da sé che quando si danneggia movimenti semplici come camminare o salire le scale o alzarsi dal letto la mattina possono diventare un bel problema, inficiando sulla qualità della vita e portando il paziente a provare un dolore all’inizio circoscritto ma che, se trascurato, può degenerare in dolore cronico e invalidante.

Diversi tipi di dolore all’anca

Il dolore all’anca si può manifestare con dolori localizzati: 

  • posteriormente, quando interessa la colonna vertebrale, il bacino e la sciatica;
  • anteriormente nel caso di patologie articolari;
  • al fianco quando parliamo di infiammazioni tendinee (tendinopatie). 

Il dolore laterale dell’anca è una condizione caratterizzata da dolore localizzato sul grande trocantere. Il trocantere è una sporgenza ossea del femore, e i trocanteri fungono da punto di inserzione per diversi muscoli coinvolti nel movimento dell’anca e della coscia.

Quando il corpo va incontro a sovraccarico o si assumono determinate posizioni ripetute nel tempo (per esempio restando seduti nella stessa posizione) si può incorrere nella cosiddetta borsite trocanterica, ovvero una infiammazione delle strutture anatomiche in diretto collegamento con l’anca. 

Generalmente la trocanterite viene curata con riposo, applicazioni di ghiaccio, assunzione di farmaci antinfiammatori (per contrastare dolore e infiammazione) e, nei casi più seri, infiltrazioni cortisoniche nella zona.
Non bisogna però pensare che i problemi legati all’anca riguardano solo le persone più anziane o chi soffre di artrosi: un altro problema frequente è l’anca a scatto, una problematica che colpisce i giovani e soprattutto gli sportivi che svolgono attività in cui i movimenti sono ripetuti (come ad esempio i ginnasti o i rematori). 

L’anca a scatto è una patologia di tipo extra articolare che si presenta quando alcune strutture dell’anca entrano in conflitto con strutture limitrofe creando una sorta di collisione e dunque una sensazione di scavallamento. Spesso è più simile a un fastidio che a un dolore vero e proprio ma col tempo può evolversi in squilibri muscolari e portare a un appoggio plantare non corretto, con conseguenti problemi alla postura e all’apparato scheletrico in generale. 


Diagnosi e trattamento dei problemi all’anca 

La diagnosi clinica è fondamentale e si effettua attraverso l’ecografia sia nel caso di trocanteriti che di anca a scatto; in quest’ultimo caso durante la visita si riproducono quelle situazioni che innescano il fastidio per valutare l’entità del problema. 

Il trattamento usato è di tipo conservativo, ovvero una terapia non chirurgica che comprende tutti quei percorsi utili per non dover ricorrere all’intervento chirurgico. Gli obiettivi della terapia conservativa sono la riduzione del dolore, il recupero della mobilità articolare e il rinforzo muscolare.
Solo nei casi più gravi dove le strutture sono molto compresse si sceglie l’intervento chirurgico. 

È importante che sia l’approccio che il trattamento del problema siano di tipo globale, attraverso una cura che tenga conto non solo del punto in cui si genera il dolore ma anche delle altre strutture, in quanto il corpo umano è una macchina complessa in cui il malfunzionamento di un singolo ingranaggio coinvolge sistemi diversi che, solo in apparenza, sembrano scollegati tra loro. 

Non rimandate mai la visita quando il dolore si affaccia più frequentemente nel quotidiano o diventa intenso; alle prime avvisaglie di dolore è bene fissare un appuntamento per affrontare il problema in modo tempestivo, scongiurando in questo modo una malattia cronica e invalidante.

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