Il rugby sport ampiamente diffuso in Italia insegna da sempre il rispetto dei principi e delle regole sancite ad ogni fine partita dal famoso “terzo tempo”
I giocatori che praticano questo sport sono dotati di una attrezzatura protettiva come paradenti e caschetto a causa del forte contatto fisico. Per preparasi al meglio, i rugbisti infatti eseguono una intensa attività atletica e di pesistica.
È fondamentale per loro allenare perfettamente il loro corpo per essere pronti ed efficaci durante il gioco ma soprattutto per proteggersi da eventuali traumi da contatto.
Le patologie più diffuse nel rugby sono essenzialmente traumi diretti, come fratture o lussazioni dell’articolazione gleno-omerale coinvolta nel gesto del placcaggio, o traumi distorsivi (a volte anche colpi di frusta o traumi cranici) che colpiscono principalmente la colonna cervicale; sono soggetti inoltre a lesioni muscolari, come strappi o stiramenti della loggia muscolare posteriore della coscia.
I rugbisti soffrono anche di patologie croniche e degenerative che interessano sopratutto la regione della spalla o lombo-sacrale, a causa della postura e dei gesti atletici che si effettuano durante il gioco.